Parodontologia

Parodontologia

Parodontologia

E' una branca dell'odontoiatria che si occupa dei tessuti di sostegno dei denti.
Una delle principali cause della malattia parodontale è l'accumulo di placca batterica non rimossa; altre cause sono il fumo poichè provoca un'alterazione della microcircolazione sanguigna, il bruxismo e la predisposizione familiare. La placca batterica depositata sui denti tende a calcificare a causa della precipitazione di sali minerali contenuti nella saliva, qualora essa abbia un PH basico (>7), trasformandosi in TARTARO. Esso infatti si localizza prevalentemente nelle zone in cui c'è lo sbocco delle ghiandole salivari. Se non viene rimosso crea una progressiva distruzione del legamento parodontale con formazione di tasche, che approfondendosi portano alla caduta del dente.

E' chiaro che prima di arrivare alla perdita del dente bisogna intercettare la presenza di tasche, spiegare al paziente l'importanza nel curarle.

Come Curarla

La malattia parodontale deve essere trattata il prima possibile.
Il trattamento della malattia parodontale dipende dalla sua gravità. Nei primi stadi la malattia può essere trattata rimuovendo placca, tartaro e tessuti infiammati dalla superficie dei denti nella zona sottogengivale.
Questa procedura di pulizia profonda, include trattamenti di pulizia sottogengivale o scaling e levigatura radicolare o root planing.

Pulizia sottogengivale o scaling.
Consiste nel rimuovere placca e tartaro da attorno e al di sotto della linea gengivale.


Levigatura radicolare o root planing.
Consiste nel pulire e levigare le superfici della radice del dente: il tessuto gengivale può così riattaccarsi più saldamente alla radice pulita e liscia.


Il numero di sedute necessarie per trattare la malattia parodontale, dipende dalla sua estensione e gravità; il trattamento è solitamente reso più confortevole da un'anestesia locale.

Nei casi più gravi può essere necessario un intervento chirurgico volto a pulire i tessuti coinvolti più profondi, ed eventualmente a rigenerare l'osso riassorbito. Nella parodontite aggressiva è necessario il supporto di una terapia farmacologica, con combinazioni di antibiotici come amoxicillina e metronidazolo.

L'utilizzo di antibiotici topici (fibre di tetracicline) o dei gel a lento rilascio applicati all'interno delle tasche a base di metronidazolo come Elyzol 25% o Aevizol idrogel non sono assolutamente in grado da soli di risolvere la parodontite. Tali gel hanno un'azione antinfiammatoria sui tessuti e possono essere utilizzati in associazione allo scaling e al root-planing per migliorare e velocizzare la guarigione. Per avere una guarigione parodontale è sempre necessario rimuovere gli agglomerati batterici più meno calcificati (tartaro e placca) che sono la causa della parodontite stessa.

Chirurgia Rigenerativa

Il ricorso a manovre di rigenerazione dei tessuti parodontali viene preso in considerazione soltanto qualora permangano delle tasche profonde dopo la prima fase di pretrattamento conservativo. L'obiettivo della chirurgia parodontale è l'eliminazione delle tasche gengivali ed ossee nonchè la levigatura delle radici e il curettage sotto controllo visivo diretto. Le metodiche rivoluzionarie di GTR (Guide Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata) rendono possibile rigenerare e ricostruire il tessuto perduto evitando al paziente di dover impiantare denti artificiali. I difetti ossei vengono riempiti di sostituti ossei sintetici e coperti di membrane riassorbibili. Protetto dalla membrana, il materiale riempitivo si trasforma in osso proprio.

Da alcuni anni è inoltre possibile ricorrere all'uso di fattori di crescita (nome commerciale Emdogain) che, applicati sotto forma di gel proteico bioattivo sulla radice opportunamente levigata e detossificata, inducono la riformazione dell'osso e dei tessuti parodontali. Gli interventi chirurgici parodontali così come le sedute di curettage sono normalmente eseguiti in modo indolore sotto anestesia locale.

Chirurgia Resettiva

In altri casi non è possibile utilizzare le tecniche rigenerative e l'unica arma che rimane da utilizzare è la rimozione chirurgica delle tasche parodontali.

Nella terapia parodontale resettiva, i tessuti parodontali molli superficiali (la gengiva aderente e parte della mucosa alveolare, la fibromucosa del palato) vengono distaccati dai tessuti duri profondi (osso alveolare che circonda le radici dei denti). Le tasche vengono visualizzate nella loro componente più profonda infra ossea. Vengono quindi eliminate rimodellando l'osso alveolare (ostectomia ed osteoplastica). L'osso alveolare viene infatti demolito fino a riprendere un contorno simile a quello che caratterizza la sua anatomia normale precedente alle lesioni della malattia parodontale. Da ultimo i tessuti molli vengono riposizionati a ricoprire l'osso alveolare debitamente modificato.
Come già detto, le modifiche chirurgiche dell'osso alveolare alterato dalla malattia parodontale avvengono per resezione di osso e quindi questo tipo di terapia porta ad una riduzione del supporto osseo dei denti.
Clinicamente ciò comporta che alla fine della cura i denti trattati appaiano come "allungati".
Il risultato è quindi disestetico. Questo spiega come mai oggigiorno si limita l'utilizzo di questo approccio terapeutico ai settori dentali posteriori, meno visibili.

Un caso particolare di chirurgia parodontale resettiva è il cosiddetto allungamento di corona clinica. Si tratta di un tipo di terapia resettiva limitato ad un dente singolo. In genere lo si utilizza per denti affetti da carie al colletto, oppure la cui porzione coronale è ampiamente distrutta e si deve scoprire una parte più profonda del dente per raggiungere zone cui ancorarsi per ricostruire il dente in maniera efficace. Un'altra indicazione di questa tecnica è la frattura della corona di un dente che si approfondisce sottogengiva. Anche in questo caso, per poter raggiungere una posizione di dente sana, bisogna andarla a trovare sotto i tessuti molli, modificando in profondità i tessuti duri.

La chirurgia parodontale resettiva, come ogni altro intervento di chirurgia orale, può essere eseguita ambulatoriamente con sola anestesia locale. Al termine dell'intervento si consiglia qualche giorno di riposo, una dieta fredda o tiepida per un paio di giorni e l'uso di colluttori disinfettanti che sostituiscono lo spazzolamento della zona operata. In questa zona si potranno riprendere le comuni procedure di igiene orale dopo circa una settimana.
La terapia antibiotica ed antinfiammatoria o antidolorifica viene prescritta di volta in volta a seconda dei casi.

Fase di Mantenimento

Al termine della fase attiva di terapia, il paziente passa alla cosiddetta fase di mantenimento dello stato di salute parodontale raggiunto. Questa fase si basa su periodiche visite di controllo e sedute d'igiene orale. La frequenza dei richiami può variare, secondo la gravità della situazione parodontale, da 2 a 6 mesi.

Chirurgia Mucogengivale

La chirurgia muco-gengivale si occupa del ripristino dei livelli gengivali al fine di risolvere gli inestetismi legati alla scopertura delle radici dentarie ( recessioni) e ridare un sorriso armonioso ai pazienti.
Le recessioni gengivali possono essere conseguenza della malattia parodontale, ma più spesso originano da abitudini di spazzolamento scorretto; per tale motivo sono spesso associate a erosioni dello smalto e del cemento radicolare. Tali recessioni possono essere corrette con raffinate manovre chirugiche mini-invasive, associate a ricostruzioni in composito nei casi di erosioni cervicali.
 

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