Impianti tuberali-pterigoidei

Impianti Tuberali-pterigoidei

In quasi tutti i casi di edentulia parziale o totale, le protesi mobili o rimovibili non sono più accettate dai pazienti. Anche per le gravi perdite di osso che rendono impossibile o troppo rischioso inserire gli impianti dentali nell'osso alveolare, oggi è possibile una serie di valide alternative che permettono non solo di riabilitare un'intera arcata da condizioni in passato incurabili, ma soprattuto di farlo rapidamente e senza trapianti o aumenti d'osso più invasivi.

Un impianto dentale viene collocato nella parte posteriore della mascella in modo convenzionale quando l'osso al di sotto del seno mascellare sia almeno 6 mm. Per perdite d'osso più estese era finora necessario ricorrere a tecniche di trapianto o di rialzo del seno mascellare, o a entrambe che erano per il paziente molto invasive. Oggi si ricorre a impianti sostenuti da siti ossei più lontani dall'osso alveolare, come la regione pterigomascellare.

L'impianto pterigoideo è un impianto dentale che viene inserito posteriormente all'arcata superiore, ha una lunghezza media di 18 mm, che a partenza dal tuber mascellare interseca le lamine ossee della fossa pterigoidea. L'intervento viene eseguito in anestesia locale e ha una durata media di circa 20 minuti.

Per lungo tempo in ambito odontoiatrico si è ritenuto che il distretto pterigomascellare fosse inadatto a ospitare gli impianti dentali a causa delle sue caratteristiche anatomiche. In tempi più recenti, un'abbondante evidenza clinica ha invece dimostrato che questa zona non solo è adatta all'osteointegrazione degli impianti dentali in titanio, ma che al contrario di quanto si pensava, la densità ossea di alcune strutture pterigomascellari offre una stabilità di ancoraggio degli impianti addirittura superiore a quella di qualsiasi altra parte della mascella.

Il follow-up è di circa 1.000 casi trattati. I fallimenti da mancata osteointegrazione sono circa il 3%, mentre i fallimenti sotto carico protesico sono meno dell'1%.
Inoltre, se esistono le condizioni, può essere collocata una protesi provvisoria fissa entro le 24 ore successive all'inserimento degli impianti ( carico immediato), che emergono dalla cresta alveolare. Al termine del periodo di osteointegrazione, la protesi provvisoria viene sostituita dalla protesi fissa definitiva in ceramica. Nei casi di edentulia totale, la riabilitazione dell'intera arcata superiore si effettua ovviamente combinando gli impianti tuberali-pterigoidei con impianti di altro tipo, distribuiti in altre aree della bocca, per fornire alla protesi fissa più punti di ancoraggio.

Pertanto gli impianti pterigoidei offrono grandi vantaggi al paziente nella riabilitazione delle arcate superiori

 

  1. tempi più brevi di guarigione
  2. l'intervento risulta essere meno invasivo rispetto ad un grande rialzo di seno mascellare
  3. nella maggior parte dei casi non è necessario innestare dell'osso
  4. si registra una percentuale molto elevata di osteointegrazione superiore alla percentuale di buon esito degli interventi di grande rialzo di seno mascellare.

 

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